Archivio mensile:aprile 2021

25 Aprile

Il 25 APRILE di ogni anno ricorre l’anniversario della liberazione d’Italia, conosciuta anche come festa della totale “Liberazione” del territorio italiano e come data importante di libertà per tutti gli Italiani. Ma, oggi, diventa più forte l’ossequio di una obbligata cerimonia legislativa o una doverosa rivisitazione di sentimenti , valori, significati, politici e militari, dei principi ispiratori e fondamentali del testo costituzionale?

Le coscienze nazionali e civili italiane non si ravvivano nella moda della sola giornata 25 aprile, ma in ogni momento del vivere quotidiano. (G. D’Oria)

Si scorda l’aureo avvertimento che più si sta in alto nei vertici della politica, più si restringe l’area delle libertà personali, le quali, in molte occasioni, pretendono mozzata la lingua rispetto alla smisurata loquacità consentita ad ogni semplice cittadino. Aspetto che, con altri ancora, dovrebbe correggere inclinazioni di avanspettacolo per riportarlo alla misura giusta delle funzioni pubbliche legittimate dalle attribuzioni di ciascuno. (G. D’Oria)

STATO DI FATTO

Uno stato di fatto, nell’ ingarbugliato mondo di norme, che diviene anche mastodontico mostro burocratico e produttore gigantesco di prestazioni alla rinfusa, anche in momenti di disagio e necessità; per giunta, avulso dal benefico, intenso colloquio amministratore-cittadino e sfuggente ai reclami di un riformismo contenuto, appropriato e praticabile.

Sarà la pochezza politica, sarà l’intensa indecifrabilità dei tempi che viviamo oppure la stagnazione infinita nella cosiddetta transizione a non farci capire un bel niente di quanto succede. Senza dubbio l’analisi, le iniziative, i vari appelli non possono reggersi in maniera astratta e solitaria, essendo le stesse obbligate ad una connessione, complementarietà e sussidiarietà assolute con particolare attenzione di priorità verso la società – base, a sua volta connessa ad un’Amministrazione capace di far fluire la qualità della politica e dell’economia. E’ evidente che siffatto intreccio per articolarsi ed espandersi ha bisogno di specifici, definiti strumenti operativi. Tra questi, una parte essenziale spetta alla P.A. chiamata a servire le persone e a ricercare – attraverso le idee – le opzioni e le determinazioni del caso che non può relegarsi nella comoda dimenticanza. Il “convento” amministrativo potrebbe quindi prodigarsi per un sufficiente riordino moderno delle iniziative che fa fatica a decollare. In estrema sintesi, quindi, ritengo che debbano concorrere tre condizioni che si attuano e si completano armonicamente: l’iniziativa amministrativa in primis, una buona società e una buona economia di mercato.(G. D’Oria)

PROVVIDENZE

Le provvidenze economiche annunciate dal Governo, consistenti in miliardi di euro da destinare a imprese e famiglie travolte dall’emergenza “Covid- 19”- che non si sa nemmeno quando finirà – sembrano sprofondare nel pozzo del nulla mentre – a coro – si sprecano le accuse, sul flusso precario delle erogazioni, che trasforma, con altri fattori, i fiumi di soldi promessi in rigagnoli di difficile captazione anche per colpa, si dice, di una programmazione scadente, mancanti raccordi istituzionali insieme con diverse altre insensibilità periferiche. Si scorda, però, di sottolineare che, da oltre un ventennio, è il sistema burocratico un grosso problema. Anzi, risulta fuori corso oppure si scopre per attimi, invaso da una cascata di proponimenti spesso immaginari con le aggiuntive declamazioni che bisogna finirla di piangersi addosso, che è necessario attrezzarsi, (direi con criteri “fai da te” ) e che , prima o poi, raggiungeremo la “terra promessa”. Aggiungo che anche questa volta, sappiamo di non poter contare su una grande apertura dell’Ue.

l’Eurosummit si è già concluso con un nulla di fatto e non promette niente di buono con una diffusa idea che la solidarietà europea finisce di aiutare solo gli altri. Solidarietà:bella parola. Ma la realtà è un’altra, ben diversa.(G. D’Oria)

Se vogliamo elevare al massimo le disponibilità di vita dell’individuo, bisogna anche cambiare le condizioni così differenti da quelle che stiamo subendo, con la libertà di esprimere le proprie capacità e possibilità alla luce delle conoscenze che ciascuno possiede, potendo anche richiedere una redistribuzione del potere economico che non può essere ottenuta dalle sole forze di mercato. (G. D’Oria)