Guardando il mondo da angolazioni diverse spero di acquisire una capacità di adattamento che potrà essermi preziosa in ogni situazione.
Archivio mensile:dicembre 2014
Analisi del 2014
I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.
Ecco un estratto:
Un “cable car” di San Francisco contiene 60 passeggeri. Questo blog è stato visto circa 1.100 volte nel 2014. Se fosse un cable car, ci vorrebbero circa 18 viaggi per trasportare altrettante persone.
IRONIA
Analizzare alcuni eventi umani con ironia può non delineare un atto negativo ma semplicemente un benigno distacco dalle cose.
(G. D’Oria)
RINVIO
Quello che non si è fatto ieri, potrebbe esser eseguito oggi, ma se si continuerà a rinviarlo ancora, perderà di significato e freschezza.
(G. D’Oria)
BANCHE CENTRALI
La Banca centrale europea non era contemplata nella struttura originaria della Comunità europea. Dare vita ad una Banca centrale e attribuire alla stessa piena indipendenza sembra, ed in effetti è, una specie di harakiri da parte di Esecutivi e Legislativi nella pienezza delle proprie funzioni. Con questa forma di “suicidio politico” i Governi e i Parlamenti si spogliano delle proprie prerogative in tema di moneta e le consegnano a queste “Istituzioni” chiamate Banche centrali, i cui dirigenti non sono eletti dal popolo. E se è anche vero che costoro sono nominati da organismi eletti, quindi in modo indiretto, si può lamentare ciononostante un deficit democratico nell’esercizio del potere monetario. Il suicidio fu anche quello delle Banche centrali nazionali, che vennero fuse in un “Sistema europeo di Banche centrali” con il cervello nella Banca centrale europea, con sede a Francoforte, e i bracci operativi nelle singole Banche centrali nazionali. Ovviamente il governo della moneta è un fatto tecnico complesso – abbisogna infatti sempre più di “sacerdoti” dediti, depositari di esperienze e tradizioni – che ha spinto verso la Banca centrale e a dare a questa l’esclusiva del governo della moneta. Quindi da tempo alla classica divisione dei poteri in legislativo, esecutivo e giudiziario di Charles de Secondat, Barone de La Brède et de Montesquieu, se ne è aggiunto un quarto: il potere monetario.
Un’analisi del Censis rileva che “ la famiglia scricchiola, la società italiana è “fragile, isolata ed eterodiretta, ostaggio dei poteri finanziari. Siamo fragili a causa di una crisi che viene dal non governo della finanza globalizzata e che si esprime sul piano interno con un sentimento di stanchezza collettiva e di inerte fatalismo rispetto al problema del debito pubblico”. Viviamo esprimendoci con concetti e termini che nulla hanno a che fare con le preoccupazioni della vita collettiva (basti pensare a quanto hanno tenuto banco termini come default, rating, spread) e alla fine ci associamo, ma da prigionieri, alle culture e agli interessi che guidano quei termini.
Ora da molto tempo stiamo andando avanti con manovre depressive e socialmente laceranti, con il trattato di Maastricht e le sue restrizioni che ci stanno soffocando, con una moneta unica che ci sta strozzando e che, ad oggi, ha risolto ben poco; non si potrebbe pensare o sarebbe preferibile, per l’Italia, un programma di tipo diverso con poteri più in equilibrio per dire di no alle lobby finanziarie?